Home Presentazione del Progetto a Bruxelles

SORACE ROCCO GABRIELE


Progetti che fanno Unione (Europea)

A distanza di pochi giorni dal mio ritorno a casa, il mio pensiero vola a Bruxelles, cuore dell’Europa, capitale dell’Unione Europea, dove abbiamo presentato il progetto “Ferramonti. Dal Sud Europa per non dimenticare un campo del duce”, il NOSTRO PROGETTO, all’EACEA, alla Commissione Europea. Esperienza indimenticabile e fruttuosa: tre giornate che hanno molto arricchito il mio bagaglio formativo ed hanno concorso alla mia maturazione in ambito pratico e lavorativo. Onore e vanto è stato e resta tuttora l’aver rappresentato la mia scuola (il liceo classico Michele Morelli), la mia regione (la Calabria), la mia nazione (l’Italia) proprio lì, luogo di incontro di tutte le più alte cariche istituzionali d’Europa, linfa vitale dell’UE. Grandissima emozione e soddisfazione provai nel momento in cui il presidente dell’Associazione fra ex Consiglieri Regionali della Calabria enunciava i passi, i traguardi (che si spera siano sempre più grandi) ottenuti nell’arco di un anno lavorando a un progetto di tale rilievo: ce l’abbiamo fatta, abbiamo vinto, alla fine dopo un lungo percorso ed un grande impegno siamo riusciti nel nostro impegno, far conoscere al mondo il campo d’internamento di Ferramonti di Tarsia (CS), dimenticato dagli stressi calabresi per molti anni ed ora destinato a ricevere nuova vita, a occupare le pagine dei libri di storia, a ricordare le atrocità di quel periodo e a renderci partecipi della distinzione tra campo di concentramento e d’internamento. In quei brevi istanti mi è sembrato che la Calabria, ultima regione del nostro Paese, non fosse più sola, come se, insieme alla riscoperta di una parte della sua storia, del suo patrimonio culturale, Ella, l’Afrodite italica, si fosse eretta dalle sue acque ed avesse ripreso il suo antico splendore: mi sentivo calabrese, fiero di essere tale e ancora pari a qualunque cittadino europeo; ebbene sì, non era solo una sensazione, capii di essere parte costitutiva, elementare, essenziale della nostra comunità, quella europea, ergo cittadino del mondo.

Magna edonè suscitò in me la visita del Parlamento Europeo, uno degli ambienti più importanti del pianeta, le cui decisioni e deliberazioni hanno portata internazionale: assistere a due conferenze al suo interno mi ha dato l’impressione di trovarmi già nella condizione di adulto, nel mondo del lavoro, mi sentivo in simbiosi con tutto l’apparato di quel sistema (base necessaria e indispensabile per un proficuo rendimento nel proprio lavoro), mi sentivo a casa. Lo stesso incontro con alcuni funzionari e il parlamentare Pirillo è stato davvero costruttivo a comprendere come fosse regolato e gestito quel grande polmone, simbolo dell’UE, prova della nostra esistenza, testimone di una pace duratura.

Grazie a tutti voi, organizzatori, onorevoli, professori e ragazzi che avete reso quelle poche giornate immortali, le più belle della mia vita.

Sorace Rocco Gabriele